Palazzo Balbi

 


Venezia: Palazzo Balbi - 19 kB


Osservazione generale:

 
architetto:Alesssandro Vittoria
Indirizzo:Dorsoduro 3901
Uso attuale:Regione Veneto
Veduta aerea:localizzare

Descrizione:

L'edificio è ubicato "in volta de Canal" ed è visibile già ben poco dopo l'Accademia. Tradizionalemente, l'architettura è attribuita a Alessandro Vittoria, scultore di origine trentino. Secondo le poche carte d'archivio finora emerse, la imponente mole fu eretto nella prima metà del nono decennio del Cinquecento per Nicolò Balbi quondam Girolamo, già capitano di Mestre, il cui testamento del 1590 fornisce un terminus ante quem, essendo stato affittato allora uno dei piani nobili con i relativi vani ammezzati a Almorò Pisani. Anche nei secoli successivi, il palazzo fù piu volte affittato a diversi nobili, tra i quali figurarono ultimamente i Valmarana, nobili vicentini ammessi anche al patriziato veneziano. La struttura di Palazzo Balbi consiste di due piani nobili indipendenti di uguale altezza e di ordine corintho e composito. Il portale centrale con il correspondente androne e scalone principale forniscono l'accesso per il primo piano nobile, mente il più piccolo portale a destra conduce a un secondo vano scala per il secondo piano nobile. Il motivo di doppie colonne si trova, all'eccezione di alcuni palazzi medievali, solo nel Palazzo Bollani. Tra i numerosi edifici del tardo Cinquecento, palazzo Balbi presenta una composizione molto equilibrata e una altissima qualità scultorea, riconosciuta perfino da un critico neoclassico come Tommaso Temanza.
Nell'Ottocento fu proprietà dell'antiquario Michelangelo Guggenheim. Dopo esser passato alla Società adriatica di elettricità, che conduceva un restauro radicale con distruzione dello scalone per il secondo piano nobile, fu adibito a sede della Regione Veneto nel 1971. Un affresco allegorico di Giacomo Guarana, forse creato in collaborazione con Agostino Mengozzi Colonna e databile nel settimo decennio del Settecento, è conservato nella cosiddetta Sala della Presidenza.


Edifici parenti

Annotazioni

Bassi (1976) pp. 124-130
Finocchi Ghersi, Lorenzo: Alessandro Vittoria : architettura, scultura e decorazione nella Venezia del tardo Rinascimento, Udine 1998, pp. 173-176

 

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