14., XV secolo | |
Indirizzo: | Cannaregio 4199 |
Uso attuale: | in cambiamento d'uso |
Veduta aerea: | localizzare |
I primo piano del palazzo nella parrocchia di Santa Sofia è di un stile pregotico, mentre il piano nobile ha già le caratteristiche del primo Quattrocento. La quadrifora del secondo piano, sormontato da tondi traforati e incorniciata da un fregio bizantino, constituiscono una soluzione singola nell'edilizia privata veneziana medievale. I Sagredo acquistavano l'edificio solo nel Seicento di un ramo dei Morosini. Un progetto di riforma per la facciata, redatto da Andrea Tirali nel 1734 per conto del procuratore di San Marco Gerardo Sagredo, non fu eseguito. Solo la facciata sul Campo fu alterata e si presenta ora con una fila monotona di finestre ad arco tutto sesto.
Palazzo Sagredo è riconosciuto per la sua decorazione interna. Lo scalone a tre rampe, opera dello Tirali (1718-38), fu affrescata da Pietro Longhi con una 'Caduta dei giganti'. Andrea Urbani creava gli affreschi del portego. Già nel 1738, Giovanni Battista Tiepolo esegui varie tele, ora disperse all'eccezione di una. Lavorava anche nella villa Sagerdo a Marocco, ora distrutta, e nella cappella di famiglia nella chiesa di San Francesco della Vigna. Alcune stanze del mezzanino, utilizzato come casinò, hanno stucchi di Abbondio Stazio. Dopo la morte dell'ultimo Sagredo, conte Agostino, nel 1871, il palazzo fu spogliato. Una stanza da letto fu venduta nel 1906 e ora è esposta a New York. La collezione di una centinaia di quadri fu dispersa, come quella del Palazzo Barbarigo della Terrazza.
Da Maggio 2002, il palazzo è convertito in albergo con manomissioni sopratutto del primo piano.
© 1999-2007 J.-Ch. Rößler
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